La villa fu residenza di un ramo della famiglia dogale Morosini di Venezia. La villa patrizia è adagiata tra morbide colline ai lembi meridionali del Comune di Colle Umberto in località Valforte. La vicenda che interessa questo complesso risale all'epoca dalla caduta della Repubblica di Venezia, nell'anno 1797, per opera di Napoleone. Nel mezzo di quei disordini e cambiamenti di potere che ne derivarono, il patriziato veneziano tese a ritirarsi in zone appartate. Una schiatta dei Conti Morosini scelse di abitare a Colle Umberto nella parte meridionale delle colline, in un anfiteatro naturale fra una rigogliosa vegetazione. Poco tempo dopo il 1797, costoro arrivarono a Colle e si stabilirono inizialmente nelle case coloniche di Tomasella. In seguito si trasferirono in un luogo più basso (l'attuale villa gentilizia) nei primi anni dell'800, ricavando la loro residenza da un precedente monastero di frati che vi si trovava fin dal '600, su disegno dell'architetto De Boni di Feltre, lo stesso che progettò l'attuale chiesa arcipretale del capoluogo. Nel 1850, quando la villa fu acquistata dai Conti Lucheschi, essa venne completata con la costruzione di nuovi corpi di fabbrica, tra cui due barchesse. Nei tempi successivi continuarono i miglioramenti della villa, definendola nel suo bell'aspetto moderno.
Per circa un anno, dall'ottobre 1917 all'ottobre 1918, la villa fu requisita a sede del comando supremo austroungarico dell'aviazione, munita di rifugi antiaerei ed alimentata da un impianto idrico ricavato da un laghetto naturale attiguo, poi prosciugato. Nell'offensiva del Piave, nel giugno del '18, fu più volte bersagliata dalle cannonate italiane le quali esplosero per fortuna sulle colline di Castello Roganzuolo, senza danneggiarla.
A guerra finita, col rientro dei Lucheschi, il complesso monumentale fu integralmente restaurato con notevoli lavori, che durarono fino al 1924, durante i quali fu rinvenuto per caso l'antico cimitero dei frati (ne furono trovati ancora nelle proprie bare) e decorate le barchesse dal pittore della zona Vittorio Casagrande, dello "Paiutta". L'imponente Villa patrizia Morosini - Lucheschi, osservata nella sua interezza, ricorda lontanamente l'architettura delle ville palladiane, anche se costruita in epoca neoclassica, ancor più avvalorata dalla rigogliosa vegetazione e da solenni viali di cipressi che la incorniciano. La villa è catalogata tra le "ville venete" ed è sotto la dipendenza della Sovrintendenza artistica di Venezia.



DALLA PIAZZA DI CASIER

Uscire sulla strada principale e seguire per Treviso. Dopo qualche chilometro sulla destra si trova la chiesa di Sant'Agostino, sulla strada a destra, seguita da una piazzola e poco dopo da Via Pasteur, segnalata anche con le indicazioni per la tangenziale e l'autostrada. Seguire via Pasteur fino alla fine. Sbucherete sulla rotonda della tangenziale, dove dovrete seguire subito a destra salendo in direzione Silea. Alla prima uscita tenetevi sulla destra seguendo direzione "mare". Proseguite sempre dritti fino alla rotonda con l'immissione autostradale "Treviso Sud". Seguite in direzione Belluno e proseguite fino all'uscita di Conegliano.

Usciti dal casello seguire a destra in direzione UDINE PORDENONE SACILE.
Proseguire dritti ed entrare in San Fior.
Proseguire dritti passando il distributore Agip sulla destra e poco dopo Dal Cin (negozio) sulla sinistra.
Dall'uscita dell'autostrada a qui sono circa 3,5 km.
Proseguire dritti finchè a sinistra non si vede la Banca Popolare di Vicenza fare angolo con via Serravalle.
Girare a sinistra ed entrare in via Serravalle.
Salire per la strada continuando per via Morosini, dopo il cartello "Colle Umberto" (sempre dritti).
La villa si trova a sinistra della strada.
Parcheggiare nel parcheggio esterno.